I luoghi portafortuna per uno splendido 2022
Che di fortuna ci sia bisogno è risaputo, soprattutto di questi tempi: per chi compulsa l’oroscopo, tocca ferro, acquista amuleti o pronuncia scongiuri. Ma da turisti si può anche tentare di forzare il destino facendo tappa in quei luoghi del Bel Paese che sono diventati mitici portafortuna.
La Fontana di Trevi a Roma – E’ forse il portafortuna più famoso del mondo, celebrato negli anni ’50 dal film di Jean Negulesco Tre soldi nella fontana e che Fellini rese eterno con il favoloso bagno di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni. Procedimento per agguantare la fortuna: voltare le spalle al capolavoro e in quella posizione gettare una monetina nell’acqua limpidissima, portata da un acquedotto costruito dall’Imperatore Ottaviano Augusto due millenni or sono.
I seni di Gulietta a Verona – Fortuna e amore. Verona non ha rivali forte com’è della vicenda di Romeo e Giulietta, la cui casa, dal cui balcone la bella Montecchi sciolse le lunghe trecce per far salire l’amato è meta di un pellegrinaggio senza fine. Nel giardino la statua della sfortunata Giulietta: toccandone il seno ci si assicura la fortuna in amore.
Il toro di Milano, in Galleria… - Anche in Italia non mancano luoghi e riti portafortuna. In galleria Vittorio Emanuele II a Milano si trova uno dei portafortuna più famosi della penisola, il mosaico posto proprio sotto la cupola centrale, raffigurante un toro rampante con gli attributi in bella vista. Per avere fortuna bisogna calpestare i suoi testicoli con il piede destro e fare almeno tre giravolte su se stessi.
Il bel cavaliere di Ravenna - La statua che ritrae il cavaliere Guidarello Guidarelli, ammantato di romantica bellezza risale al ’500 ed è custodita nella Pinacoteca del Museo d’arte di Ravenna (Mar). Sono milioni le donne che ne hanno baciato le marmoree labbra che – si dice – sono un viatico certo per un positivo evolversi di qualsiasi rapporto amoroso.
Fontana del Porcellino - Si chiama Fontana del Porcellino ma in realtà è un cinghiale, copia bronzea del ‘600 di una statua ellenistica che fu donata dal Papa Pio IV a Cosimo de’Medici . L’originale si trova oggi negli Uffizi mentre la statua è in bella mostra nei pressi della Loggia del Mercato Nuovo. Da secoli a Firenze c’è l’usanza di accarezzare il muso dell’animale per assicurarsi fortuna e prosperità. Ma l’operazione riesce completamente se si mette una moneta in bocca all’animale e se questa cade nella grata in cui passa l’acqua. Buona fortuna.
Il mignolo di Colombo - In Piazza del Castello a Torino c’è un mignolo che brilla in modo particolare: è quello di un medaglione bronzeo che il capoluogo piemontese volle dedicare allo scopritore delle Americhe per celebrare il sacrificio di tanti emigrati in Sudamerica che parteciparono alla Grande Guerra. Sfiorare il mignolo o afferrarlo assicura fortuna imperitura.
Fonte TGCom24