Turismo in Italia e Pubblica Amministrazione tra fatti e parole.
News Turismo – Rapporto Bit 2011 a cura de Il Giornale del Turismo.
Toscana OK, Calabria KO! Due esempi, due culture e le differenze on line sotto gli occhi di tutti.
Puntuale il rapporto del Giornale del Turismo.it sulle novità presentate dalle Regioni a forte vocazione turistica nei Saloni della Borsa Internazionale del Turismo di Milano 2011, con occhio dedicato alle innovazioni che producono trend positivo, valore Italia e lavoro.
Intanto riteniamo che la Borsa di Milano sia sempre importante perché il settore Turismo, nonostante avviato in modo irreversibile verso i servizi digitali, abbia sempre la necessità di offrire opportunità di confronto diretto e fisico. Dunque i nostri complimenti all’organizzazione generale della Bit dove il passaggio dal cartaceo al prodotto di rete si mostra essere una grande impresa e non per tutti, richiedendo una illimitata dose di predisposizione verso quella nuova disciplina che oggi è l’Intelligenza Connettiva. Esplode l’anno della connettività e mentre il Veneto manda in rete “Live” tutti i suoi momenti fieristici con ospiti e molto altro, alcune regioni hanno mostrato di sapere gestire con fermezza il loro capitale in rete (Toscana, Veneto), altre sembrano vivere un mondo parallelo a quello reale (Calabria).
E’ nostra intenzione cogliere l’occasione per evidenziare i diversi modi di investire il danaro pubblico da parte delle Amministrazioni regionali del Nord e del Sud, anche in virtù della clamorosa assenza della Regione Sicilia sopperita dalla presenza consorziata di alcune sue Province e Comuni.
Possiamo dire che nei Saloni della Bit 2011 è emersa una diffusissima consapevolezza connettiva il che significa che quasi tutti coloro i quali si relazionano con il mondo del Turismo, oggi, lo fanno per mezzo della rete. Esattamente il 92/95% di chi prenota lo fa per mezzo di internet. Ciò significa che siti, portali, e piattaforme se non sono confortati da ineccepibili livelli di professionalità e gusto, possono dichiararsi un fallimento ancor prima di accedere alla rete. Per questo motivo la nostra indagine ha rivolto particolare attenzione al mondo digitale e in cosa di utile per davvero, le Amministrazioni regionali che hanno aderito, rivolgono i loro investimenti finanziari.
Differenza fondamentale tra spendere il danaro pubblico e saperlo amministrare.
Altro dato fondamentale emerge dal fatto che chiunque oggi è capace di valutare il vero dal falso o un sistema che funziona o no, proprio grazie all’avvento dello strumento di rete non più come servizio ma come compagno di vita capace di connetterci alla società della comunicazione, delle relazioni personali e del business. La Rete, quindi, ha mostrato in Bit sia il suo lato OK che quello KO.
Abbiamo scelto due casi esemplari (uno purtroppo in negativo) cui siamo giunti per la curiosità destata on line dalle notizie lanciate da Istituzioni regionali e finite sulle Agenzie.
I due casi cui ci riferiamo sono Toscana e Calabria.
La prima – la Regione Toscana - ha lanciato “Talk to Tuscany” (primo esempio di Social Customer Care) presentato dall’Assessore al Turismo della Regione Toscana Cristina Scaletti.
“Talk to Tuscany” si è presentata al grande pubblico con un sistema di gestione della conoscenza onesto per l’utente della rete: un progetto realizzato per la promozione della Toscana come meta turistica attraverso i canali offerti da Internet e social media. ”Ormai sembra che oltre il 95 per cento dell’utenza turistica decida dopo aver consultato Internet..”, ha sottolineato l’assessore Scaletti e secondo la Fondazione Sistema Toscana, che per conto della Regione progetta e gestisce la componente Internet della campagna di promozione turistica compreso questo progetto innovativo, il 2011 è l’anno del sorpasso degli utenti Internet da cellulare rispetto a quelli da PC. E’ dunque per questa utenza che è stato creato Talk to Tuscany, primo esempio di social customer care applicato al turismo.
L’iniziativa è on line – totalmente visibile – così come presentata alla Stampa di settore dalle istituzioni della Regione Toscana.
La seconda – la Regione Calabria - (qui non ci si riferisce al lavoro svolto dalle province), ha lanciato la piattaforma “i Musei della Calabria” come una sorta di mecca del turismo virtuale calabrese (questo ci ha incuriositi). Il portale è stato presentato alla Stampa dal Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e dal Dirigente Generale Raffaele Rio (Quotidiano della Calabria, ndr), e la notizia ampiamente riportata da Agenzie e autorevoli Testate giornalistiche che hanno esposto ogni dettaglio dell’operazione che testualmente annunciava: “l’illustrazione in anteprima del sito www.museidellacalabria.it già visitabile da stasera (il giorno 17 febbraio 2011 n.d.r.) anche tramite i dispositivi mobili. Il portale descrive oltre 15.000 beni museali calabresi, i Musei più visitati, un Archivio fotografico, una Video gallery e la possibilità di visualizzare i più importanti reperti anche attraverso l’I-Phone, consentendo, prima in Calabria e tra le prime in Italia, la visita virtuale ai Musei. Inoltre, sono stati informatizzati i più importanti siti museali, prodotte oltre 35.000 schede di catalogo museale e rese disponibili oltre 60.000 foto. Con questo strumento la regione Calabria propone i propri tesori culturali in una delle più importanti manifestazioni turistiche mondiali (Bit 2011 n.d.r.), con l’intenzione di promuovere sviluppo economico e crescita culturale”(AGI).In fede a questi dati presentati da figure istituzionali come appunto il Direttore Generale Raffaele Rio e dallo stesso Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, ci siamo approcciati con il sito che avrebbe dovuto mostrare in modo veramente eloquente una delle più belle regioni del mondo come lo è la Calabria.
Alla visita del sito la triste sorpresa: nessuna Video gallery, nessuna visita virtuale, poche immagini di reperti con fotografie da inventario e non certo da capacità espositiva che valga la pena di chiamare turistica. Peccato! Una nuova occasione di alto livello completamente sprecata per la Calabria.
A questo punto, fermo rimanendo il rispetto che si deve a chi lavora e ha realizzato questo sito (che magari nel tempo renderà visibile qualche contenuto in più), va detto che riteniamo gravissimo sul piano etico della comunicazione che un Direttore Generale, in questo caso Raffaele Rio, si permetta di annunciare o accreditare alla stampa e soprattutto dare indicazioni che sviano lettori e utenti tentando – com’è parso – di dare consistenza ad un lavoro che non è assolutamente così come è stato annunciato.
Questa la parte negativa di chi pensa che oggi si possano usare specchietti per le allodole nel mondo della rete e prendere meschinamente in giro gli utenti. A tal proposito si spera che sia il Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti che il Direttore Generale Raffaele Rio fossero in buona fede (cosa da verificare). In ogni caso sarebbe opportuno che entrambi rivolgessero le loro scuse alla grande Community della rete rimasta delusa di non aver trovato nulla di quanto annunciato nel sito (visite virtuali, viedeo gallery e oltre 60.000 immagini), presentato anche per mezzo della loro veste istituzionale.
Ciò anche per evitare di confermare che in questa terra la meritocrazia tarda ad affermarsi e si realizza quel paradosso geniale descritto da Antonio Albanese, per il quale le opere di alto livello a bassissimo costo diventano ostative rispetto ad un insieme di aria fritta venduto (alla buona fede degli utenti) a costi esorbitanti. Sarebbe duro dovere digerire che la bellissima Calabria, in tali casi, debba rimanere una Calabria sempre offesa e qualunque, anzi, come dice Albanese, “Qualunquemente”.
Passiamo ora all’analisi più approfondita sulla complessiva situazione turistica con dati esaustivi e completi.
“Il turismo sul web è una realtà sempre più consolidata. All’utilizzo dei nuovi strumenti offerti dalla tecnologia del 2.0 si affida una buona percentuale di responsabilità riguardo alle sorti dell’impresa turistica del futuro. Il boom del travel 2.0 in questi ultimi anni è la conferma che le istituzioni turistiche non possono più ignorare un trend in grado di abbattere la crisi.
L’ultima indagine del “Consumer Behaviour Report 2010: web, viaggi e vacanze” ha rilevato un generale aumento dell’utilizzo di Internet per l’organizzazione delle vacanze: il 52% degli utenti sceglie l’e-commerce e il 92% utilizza Internet per la scelta delle proprie vacanze. Inoltre, 15 milioni di utenti hanno visitato almeno un sito di turismo nell’ultimo anno (Fonte: Nielsen).
La nuova terra promessa del web 2.0 è popolata da una folta schiera di sostenitori che trova nel linguaggio interattivo delle community on-line una delle principali modalità di scambio di informazioni.
Secondo recenti dati pubblicati dalla società di ricerche di mercato Nielsen, sarebbero ben 242 milioni gli iscritti a community sul web in tutto il mondo, di cui 16 milioni solo in Italia. Allo stesso tempo, non sembra subire segnali di rallentamento il trend di crescita del numero sia di coloro che prenotano soggiorni e vacanze direttamente su internet, sia di quelli che acquistano i propri viaggi solo dopo aver consultato siti, forum, blog e community con consigli e commenti di amici o di altri turisti.
Quest’ultima modalità di comportamento viene riassunta con l’acronimo anglofono Ropo (Research on-line purchase off-line), ed è emblematica di un comportamento sociale legato agli scambi turistici sul web che non può passare più inosservato da nessuno, viaggiatori stessi e soprattutto operatori del settore che vogliano promuovere con efficacia la propria offerta a un pubblico potenzialmente vastissimo.
Veramente vasto è il valore complessivo del mercato on-line in Italia (inteso come totale delle vendite realizzate dai siti italiani) stando ai dati relativi al 2009 diffusi dall’Osservatorio e-Commerce B2c, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Consorzio del Commercio Eettronico italiano, Netcomm.
Si parla, infatti, di 5,8 miliardi di euro passati a 6,5 miliardi di euro nel 2010 di cui 443 milioni di euro sono quelli legati all’acquisto di pacchetti turistici. Ma il dato più interessante è che l’industria dei viaggi e dell’ospitalità online ha mantenuto ampiamente la leadership assoluta del mercato web italiano, con uno share di circa il 50% rispetto al giro d’affari complessivo generato in internet (Fonte: L’Almanacco di Job in Tourism, Guida al futuro – i nuovi trend dell’industria del Turismo).
Anche uscendo dai confini del web, sono incoraggianti i segnali di ripresa per il turismo, un settore che negli ultimi anni ha dovuto vedersela con la crisi economica molto da vicino.
Secondo UNWTO’s Woprld Tourism Barometer, il peggio nel 2010 sembra essere passato e le previsioni per il mercato turistico italiano sono di crescita. La recente indagine Ciset/Federturismo Confindustria conferma l’arresto di un trend negativo per il turismo in Italia nell’inverno 2010-2011, nonostante incertezza economica, prezzi ed effetto cambio.
A garantire i maggiori incrementi nel 2011 sarà il turismo culturale e d’arte, seguito dalle crociere e dal turismo termale.
Principalmente, trattandosi di novità, abbiamo inteso rapportarci con questo fondamentale passo del Turismo nel mondo della tecnologia di rete e mobile perché essa – la rete – rappresenta la vera novità del mondo non più virtuale ma reale della finanza di settore. Parliamo di 6,5 miliardi di euro di royalty .